Il vortice rappresenta l'esigenza della mente di non alienarsi come i pinguini attratti dall'infinito dove vengono risucchiati, l'apparente vicinanza con Escher è solo un fatto ottico, in fondo lui costruiva le sue composizioni per crearne altre. Le tue sono perfettamente sempre contestualizzate nel vortice e questo da una parte induce alla meraviglia e dall'altra all'angoscia. Mi sembra di capire che tu stai in mezzo. Complimenti.
Giovanni Nappa (crtico d’arte, Napoli)