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I was afraid, but I had to go back there, I had to find my rose, it was mine, I belonged.
There in the garden of the insane, the frantically tried, without a moment's breath, give me no respite, past life without an umbrella, I paused for breath and it was there I saw her, was leaning on a wall nearby, was always beautiful, I found her crumpled, maybe the rain, or perhaps some animals, but I found, my wonderful pink papier-mâché.
nuccia Cammara
Nuccia Cammara ha incontrato il “magico strumento” che codifica la visione all’età di dodici anni. Da allora ne ha dedicato ancora tanti alla sua formazione di “fotografa”. Approfondisce le concezioni e le tecniche del ritratto, del processing, della stampa, del ritocco. Acquisisce esperienza, lavora con fotografi diversi e in situazioni differenti. Svolge soprattutto ricerche di tipo sociologico su tematiche incentrate sulle differenze culturali di “genere”. E’ coautrice di Ritratti in...
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