FALSE PROMESSE
La scultura, dal titolo “False Promesse”, realizzata in legno di abete (albero autoctono di grande tradizione ebanistica locale) ha dimensioni di cm. 30x20x10 e vuole rappresentare tutta la protesta e la ribellione che i giovani della Basilicata esprimono per la loro quotidiana condizione di vita.
Le promesse, tutte le promesse, che vengono loro fatte ogni giorno, vengono vanificate dagli eventi, che quasi ineluttabilmente gli si oppongono.
Petrolio ed “Eccellenze” sono parole molto pronunciate da coloro che risiedono nelle varie “stanze dei bottoni” locali, ma la nuda realtà non ha riscontro nei fatti. Nuda, come una parte del piede: la parte indifesa, povera, esposta alle avversità, incapace di modificare la situazione.
Le fa da contrappunto l’altra metà che, per quanto protetta, lo è, però, da uno scarpone, calzatura non certo alla moda o di lusso, che esprime tutta la forza e la disperazione di un lavoro che non c’è.
Non a caso ha colore nero lucido, metafora di un petrolio, cioè di una ricchezza che esiste solo in teoria.
Tutto è fermo, nella tragica fissità del chiodo piantato, a rappresentare la condizione da “Poveri Cristi” dei giovani lucani.
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