Giovan Battista Rotella, pittore e grafico è nato a Gimigliano nel
1947. Ha un rapporto quasi trentennale con la produzione artistica, avendo presentato al pubblico le sue opere, per la prima volta, agli inizi degli anni settanta. A Venezia entra in contatto con Virgilio Guidi, che, in seguito, gli esprime il desiderio di vedere a Venezia una sua mostra alla galleria Il Traghetto.
Sarà lo stesso Guidi a presentarlo in catalogo.
Contemporaneamente rafforza i contatti con un altro maestro, Ernesto Treccani: nel 1979 realizza un manifesto che Treccani definirà “ umano e gentile “. Nello stesso anno viene allestita a Roma una personale nelle sede di Prospettive nel mondo (la rivista di Carlo Bo) presentata in catalogo da Domenico Guzzi e inaugurata da Amintore Fanfani; conosce Ugo Attardi e Gastone Breddo e stringe con loro una solida amicizia.
Un’ antologica tenuta nel Palazzo del Comune di Soverato conclude un ciclo interamente dedicato ad un mondo femminile fatto di “ schiave, fate e amanti lussuriose, fanciulle perdute senza sapere ancora in che cosa consista fino in fondo irrimediabilmente la perdizione “(Marcello Venturoli).
A metà degli anni ’90 dà inizio a un ciclo di opere “ immagini d’autore “ e poi “ itinerario di una esistenza “. Una ricca e vasta serie di immagini frutto di ispirazioni e testimonianze ciascuna delle quali si nutre di poesia, malinconia, eleganza segnica e coloristica. Comincia un’ attività di grande intensità che lo porta a partecipare a importanti manifestazioni artistiche italiane.
Nel ’97 riceve da Vittorio Sgarbi il “ Premio alla carriera “ con la motivazione “per le favole naturalistiche che, dalla forma all’ orma, si fanno memoria e lontananza nel desiderio “.
Sono numerose le personali e le partecipazioni a diverse fiere d’ arte. La Rai e le televisioni private realizzano ampi servizi sulla sua pittura, così come parecchi cataloghi d’ arte, giornali e riviste specializzate parlano della sua opera.